Eventi & Attività

Attività ed Eventi

Museo del Risorgimento Milano

visita al museo e conoscere Milano


Arriva il 2024

Arrivano i 25 anni dell'associazione


Santa Apollonia

RICETTA DEI RAVIOLI DI SANTA APOLLONIA

di Michela Villa

(E’ noto che ogni famiglia ha la sua ricetta “segreta”)


Per la pasta: (dosi per circa 60 ravioli)

  • mezzo chilo di farina
  • 1 tuorlo
  • 1 uovo
  • 50 gr di burro fuso
  • 75 gr zucchero semolato
  • 2 cucchiai di olio
  • Un pizzico di sale
  • La scorza grattugiata di un limone
  • Un pizzico di vanillina
  • Mezza bustina di lievito
  • Vino bianco secco q.b.

Impastare tutti gli ingredienti aggiungendo il vino poco per volta, avvolgere la pasta nella carta pellicola e farla riposare in frigorifero per almeno un giorno


Per il ripieno :

  • una tavoletta di cioccolato fondente
  • una scatoletta di cacao zuccherato
  • un pacchetto intero di biscotti secchi
  • un panino ammollato in mezzo litro di latte
  • un uovo
  • una bustina di pinoli
  • una manciata di uvetta

Frullare finemente il cioccolato, i biscotti e per ultimo il panino ammollato. Aggiungere gli altri ingredienti e mescolare per ottenere un impasto morbido ma non troppo. Tirare sottilmente la pasta disporre il ripieno e richiudere i ravioli. Disporli infarinati in una teglia e farli riposare una notte. Friggerli in olio di arachidi e spolverali con zucchero a velo


San Biagio

San Biagio

Michele Villa 2.2.2023

BRIANZA DI UNA VOLTA. Il 3 febbraio si festeggiava SAN BIAGIO, protettore contro il mal di gola. San Biagio è anche il protettore dei medici, degli agricoltori e dei pastori. Prima di diventare vescovo Biagio era un medico; la storia racconta che il Santo guarì miracolosamente un ragazzo a cui si era conficcata una lisca di pesce nella gola. Nel corso della funzione religiosa di questo giorno, la tradizione voleva che il prete incrociasse due candele accese (benedette il giorno prima, festa della candelora) e che con esse toccasse la gola dei fedeli. Per proteggersi contro i mal di gola. Quale rito propiziatorio era usanza mangiare un boccone del panettone raffermo conservato appositamente dal giorno di Natale. (Questa tradizione resiste anche ai giorni nostri).


LA LEGGENDA DI SAN BIAGIO E IL LUPO narra che il Santo viveva da eremita in una spelonca e le bestie feroci, tra cui il lupo, andavano da lui per farsi medicare le ferite.


A questa leggenda è legato il fiore della primula: il fiore che un tempo in Brianza, poco poeticamente, veniva chiamato “peton del loef ” (peto del lupo). Si racconta che il Santo dopo aver guarito un feroce lupo che infestava i boschi della Brianza, perse la strada per ritornare alla grotta in cui viveva. La ritrovò seguendo le tracce del lupo che nel frattempo, per ringraziarlo del bene ricevuto, si era diretto alla grotta lasciando dietro di sé una scia di fiorellini gialli, le primule, che spuntavano ad ogni suo passo (o meglio peto).


San Biagio è uno dei 14 Santi Ausiliatori, dottrina conosciuta dai nostri vecchi ma che noi stiamo dimenticando.


Quando i bimbi non facevano i bravi, le mamme, come spauracchio dicevano:

“varda che te mandi ul loef de San Bias”

(Guarda che ti mando il lupo di San Biagio)


Altri detti:

“A San Bias do ur scars”

(a San Biagio due ore scarse, riferito all’allungarsi delle giornate)

“Se in ca te g’heet San Bias , la dona che tas e ul burzot ras , te podet viv cent’ann in pas” (se in casa hai San Biagio, ovvero la salute, giacché San Biagio era medico; la moglie che tace; e la borsa piena di denaro, puoi vivere cent’anni in pace) un detto d’altri tempi decisamente maschilista...



Giornata della Memoria 2023

Il Giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria.


L’associazione Amici della Storia della Brianza, con il patrocinio del Comune di Bernareggio, ricorda nel video le persone che furono uccise dalla furia nazista nei campi di concentramento.


Le immagini che seguono sono tratte dal sito dello Yad Vashem, il museo della Shoah di Gerusalemme.


Video-racconto a cura di G.M. Colnago voce narrante, S. Brienza video-impaginazione.  

GUARDA IL VIDEO

Premiazione cittadini Benemeriti 2022


Consegnate le benemerenze 2022. Quest'anno l'ambito omaggio è stato consegnato a Giuseppe Brambilla, Marinella Mandelli e Angelo Verderio

Amici della Storia della Brianza_Bernareggio Articolo premiati 2022

Ville Aperte in Brianza 2022

Ville Aperte 2022 Bernareggio

LA STORIA CI PARLA

Itinerario storico teatrale per le vie di Bernareggio.


DOMENICA 25 SETTEMBRE 2022

Ritrovo a Palazzo Landriani, Via Prinetti, 29

Arrivo a Palazzo Solera Mantegazza, Via Dante, 1


Giornata del Ricordo 2021

Le cicatrici del Nord-Est

Per la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo istriano-dalmata e della più complessa vicenda del confine orientale. Confronto tra due studiosi, Eric Gobetti e Raoul Pupo

Pubblicato da il Corriere della Sera il 31 Gennaio 2021

Voci narranti: Silvio Brienza ( E.Gobetti), Gianmarino Colnago ( R.Pupo)

Le cicatrici del Nored-Est AUDIO MP3

Premiazione cittadini Benemeriti 2021


Premiazione di alcuni cittadini benemeriti in occasione della Sagra 2021. 


Gita a Garlate - Aprile 2019


Con gli Amici della Storia della Brianza al MUSEO DELLA SETA – ABEGG e al MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ALTA BRIANZA.

Il museo della seta espone e conserva scoperte, invenzioni e una ricca collezione di macchinari ancora funzionanti per la produzione della seta, dall’allevamento del baco alla torcitura dei bozzoli, realizzato nel 1953 dagli industriali svizzeri Abegg.
Il museo etnografico “ dell’uomo e della società” documenta la vita quotidiana in Brianza e nel Lecchese delle classi popolari nei secoli XIX e XX; il museo è un’iniziativa del Parco Monte Barro.
 


Premiazione cittadini Benemeriti 2018


Consegnate sabato pomeriggio le benemerenze civiche che quest'anno sono andate a quattro persone che hanno lavorato nel sociale e nel mondo della cultura: il pittore Enrico Carzaniga, l'operatore culturale Angelo Marchesi, il fotografo Carlo Bestetti e Fulvio Giovannelli. 


Acqua e cascine

Febbraio 2016


ARCHITETTURE D’ACQUA DI LOMBARDIA
Relatore arch. Massimo Castoldi


Le origini: Lago Gerundo e i porti fluviali romani
Medioevo: Castelli e comuni, abbazie e bonifiche
Rinascimento:
Mulini, Cascine, Ville e Giardini
Ottocento:
Filande e archeologia industriale
Architettura moderna: Lingeri, Terragni.
Le acque nel vimercatese: sviluppo e utilizzi.


Gita alla Villa Reale di Monza

Giugno 2015


VISITA CON GUIDA agli appartamenti privati, Belvedere, mostra “Fascino e mito dal cinquecento al contemporaneo”


Una delle più belle ville inserita in un sistema di “regge” ideate dall’Arciduca Ferdinando d’Asburgo; dopo alterne vicende oggi è un gioiello inserito in uno dei parchi più belli d’Europa..

La storia della Villa Reale di Monza ha inizio con l’arrivo a Milano nel 1771 del nuovo governatore, l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, penultimo figlio dell’imperatrice Maria Teresa. Il neo governatore organizzò, con la moglie Beatrice d’Este, una corte in cui i patrizi lombardi poterono trovare una loro collocazione. La costruzione della Villa, sotto la direzione dell’architetto Piermarini, deve essere inquadrata in questo contesto.

L’incarico della costruzione, conferito nel 1777 all’architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni e fu usata dall’arciduca come propria residenza di campagna fino all’arrivo delle armate napoleoniche nel 1796. la peculiarità del territorio, caratterizzato da terrazzamenti alluvionati antichi, e la ricca vegetazione di pregio sono stati gli elementi che hanno portato alla scelta di Monza come sede della villeggiatura regale.

Con l’incoronazione di Napoleone nel 1805, la Villa divenne residenza del figliastro Eugenio di Beauharnais. La caduta di Napoleone riconsegnò la Villa Reale nelle mani degli austriaci, i quali la lasciarono per alcuni anni in uno stato di relativo abbandono, fino a quando nel 1818 non ne prese possesso il viceré del Lombardo-Veneto Giuseppe Ranieri. Occupato nel 1848 dai militari di Radetzky, tra il 1857 e il 1859 il palazzo tornò a essere sede di una corte sfarzosa durante il breve soggiorno monzese dell’ultimo rappresentante della casa d’Austria, Massimiliano I d’Asburgo, fratello di Francesco Giuseppe.

Quando il Lombardo-Veneto venne annesso allo Stato del Piemonte, la storia della Villa finì per incrociarsi inevitabilmente con il destino dei Savoia, diventando residenza privilegiata di Umberto I e ritornando così al suo ruolo originario di residenza di villeggiatura. Il sovrano si affidò alla direzione dell’architetto Majnoni per ornarla, restaurarla e migliorarla secondo il gusto dell’epoca. Fu dunque in quegli anni che la Villa subì una radicale trasformazione di molte delle sue parti. Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci; in seguito al luttuoso evento il nuovo re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell’immediato dopoguerra della seconda guerra mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento. Oggi la Villa Reale è di proprietà congiunta del Comune di Monza, della Regione Lombardia e del Demanio dello Stato.

Nel 2003 partono i lavori di restauro conservativo delle nove sale di rappresentanza del primo piano nobile che si concludono nel 2007 con l’apertura straordinaria al pubblico. Successivamente ulteriori restauri e la successiva valorizzazione culturale della Villa Reale e del Parco di Monza destinano l’intero complesso monumentale a finalità culturali e di alta rappresentanza istituzionale, in vista delle manifestazioni connesse a Expo 2015. La conclusione dei lavori di restauro viene salutata con una cerimonia pubblica il 26 giugno 2014.


Strada intitolata a Camillo Morselli Settembre 2003


Con l'inaugurazione della scuola materna è stata intitolata, su richiesta dell'Associazione amici della storia della Brianza, e con la ricerca storica di Angelo Piazza, la via al medico, Dr. Camillo Morselli.


Il “Paesaggio con Fiume”

di Leonardo Da Vinci


Il “Paesaggio con Fiume” di Leonardo da Vinci è considerato il primo disegno di puro paesaggio nella storia dell’arte occidentale, attribuito inizialmente alla Valle dell’Arno. Successivamente sono stati considerati altri luoghi come possibili soggetti del disegno, ma in realtà il paesaggio raffigurato può essere solamente uno: la Valle dell’Adda, a sud di Lecco.

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Anni di Sagra

In collaborazione con Pro Loco e il patrocinio dell'Amministrazione Comunale

Ville Aperte in Brianza

Scoprire il patrimonio storico e artistico, tra visite guidate, itinerari ed eventi al fine di valorizzare il territorio e di recuperare l'identità della propria comunità. In collaborazione anche con le associazioni culturali attive nel territorio.

Visite guidate a Palazzo Landriani
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